Ho coniato questo termine per me molto significativo; indica la Cura dell’Essere Umano e non del suo sintomo, della sua esperienza dolorosa di vita che genera dolore nel corpo fisico.
Le tecniche ed i rimedi usati sono solo strumenti utili ad accompagnare il processo di consapevolezza su ciò che ha generato la malattia, detta anche “benattia”.
Attraverso questa visione il disturbo cessa di fare paura e si vive come un’occasione per evolvere, perché biologicamente in effetti questo è.
Questo è ciò che dovrebbe essere una medicina olistica.
Nella mia visione la prospettiva è molto più ampia perché significa accompagnare un essere divino incarnato nella difficoltà che spesso comporta l’esperienza di vivere in questo piano di esistenza.
Attraverso le nostre innumerevoli esistenze l’Anima fa esperienze che depositano memorie nel corpo fisico e quando rinasciamo alcune di queste possono essere molto attive; per liberarle serve agire su quella memoria.
I sintomi possono inoltre apparire quando stiamo vivendo un conflitto o quando questa sofferenza è stata emotivamente superata, il corpo libera così le memorie e si ristruttura.
A volte non serve far altro se non riconoscere il cambiamento già in atto.
Le malattie fisiche e psichiche possono essere anche conseguenze della storia della famiglia di appartenenza e in questo caso serve risalire all’evento scatenante.
Tutto ciò fa comprendere quanto siamo un universo complesso di probabilità ma anche di possibilità.
Tentare di sedare solo un sintomo è assolutamente inutile.
Per questo motivo nella mia vita ho studiato tanto ed ancora continuo.
Ho imparato molti metodi e tecniche diverse che ho integrato nei miei metodi di lavoro.